Ho conosciuto Carlo Acutis grazie al n.3 del settimanale di Credere in uscita il 15 gennaio 2017.
In quei giorni, infatti, ero alla ricerca di un testimone di vita da presentare ai ragazzi del gruppo di catechismo di seconda media e, leggendo l’articolo, notai che Carlo poteva fare al caso nostro. L’incontro andò molto bene e i ragazzi furono incuriositi soprattutto da come Carlo era riuscito a “connettere” la fede con la sua passione per l’informatica. Dopo l’incontro in parrocchia, però, il giornale rimase molti mesi nel cassetto della scrivania per rivedere la luce solo dopo la mia laurea, nel momento in cui dovetti rimettere in ordine la stanza. Rivedendo quella copertina, rimasi colpito dal cognome di Carlo: “Ingegnosi” è la traduzione latina di “Acutis”, il nome perfetto per la denominazione della Start-up tecnologica che, insieme a mio fratello, avevo in mente di costituire. Così Carlo è entrato a far parte della nostra vita, ispirando e guidando le nostre scelte…

(Giandonato)