«In nome del denaro, tante organizzazioni malavitose abusano delle vittime causate dalla povertà, consegnandole al mercato del contrabbando, della prostituzione, del lavoro minorile o del caporalato. Pertanto, molte volte, elemosinare diventa l’ultimo disperato tentativo per non cadere in forme di microcriminalità organizzata.»

«In ultima analisi, qualora non fossero contemplate simili circostanze, l’elemosinare diventerebbe soltanto un pretesto per non cercare un lavoro. In questa situazione, il donatore, seppure in buona fede, non farebbe altro che alimentare forme di accondiscendenza alla povertà, accrescendo e non attenuando tali problematiche.»

Tratto da “L’economia sospesa. Il Vangelo (è) ingegnoso”
ed. San Paolo, pag. 50